AURUM NIGRUM – Portale d’Oro Orientale –

Quest’opera si presenta come un portale antico, un accesso simbolico a un mondo sospeso tra storia e immaginazione. L’oro dominante, punteggiato di nero e texture materiche, richiama la preziosità delle decorazioni orientali, mentre la struttura a sei pannelli in rilievo ricorda le ante imponenti di un ingresso cerimoniale. I motivi geometrici e circolari scolpiti nelle superfici evocano antiche incisioni rituali, tracce di un linguaggio dimenticato.

Il bordo perimetrale, scandito da piccoli elementi e segni regolari, funge da cornice-protezione, a custodire il passaggio verso un luogo sacro e inaccessibile. È un’opera che trasforma l’osservatore in un viaggiatore, invitandolo a varcare una soglia immaginaria e a scoprire il mistero custodito oltre il portale.

AESTAS – Estate in Colore –

Questa opera è un inno alla vitalità e alla luce dell’estate. Le fasce orizzontali, disposte in sequenze ritmiche, si accendono di rossi, gialli, aranci, blu e verdi intensi, richiamando il calore del sole, il cielo limpido, il mare e la freschezza della natura estiva. Ogni banda cromatica sembra catturare un frammento di stagione: il rosso di un tramonto infuocato, il giallo delle giornate assolate, il blu delle acque profonde, il verde dei prati e il viola delle serate che sfumano verso la notte.

L’alternanza di colori saturi e blocchi neri o neutri aggiunge equilibrio e profondità, come pause visive tra le esplosioni di luce. È un’opera che non descrive semplicemente l’estate: la evoca, la fa rivivere nello sguardo, restituendone l’energia e la gioia attraverso il linguaggio puro del colore.

CHAOUWARA – Memoria del colore e del mestiere –

L’opera cattura immediatamente lo sguardo per il suo richiamo alle celebri concerie marocchine, luoghi iconici dove antiche vasche rotonde custodiscono i colori più intensi della tradizione artigiana. La griglia di cerchi colorati evoca le vasche di tintura disposte in file ordinate, ognuna con la sua identità cromatica e la sua storia.

Il nero lucido che avvolge la composizione amplifica il contrasto e la saturazione dei colori, come se questi emergessero dal cuore pulsante della materia. La cornice, con moduli bianchi e segni grafici regolari, racchiude la scena e la nobilita, trasformandola in un mosaico contemporaneo. L’artista eleva così l’immagine di un Il luogo di lavoro artigiano è cosí elevato a simbolo visivo universale, in cui il sapere antico incontra l’astrazione geometrica e diventa arte.

PLUTON - Inferi -

L’opera è un’immersione visionaria negli inferi, immaginati dall’artista come il dominio di Plutone. Una tempesta di rossi infiammati, gialli incandescenti e verdi acidi invade la superficie, alternandosi a zone più oscure e profonde, quasi bruciature visive che aprono varchi verso un aldilà inquieto. I gesti pittorici, ampi e rapidi, creano vortici e fenditure di colore che sembrano inghiottire lo sguardo, come correnti infuocate e caotiche di un mondo sotterraneo.

Le sovrapposizioni cromatiche e le direzioni contrastanti delle pennellate evocano una tensione continua tra fuoco e oscurità, tra energia vitale e distruzione. È una rappresentazione astratta ma intensamente emotiva, dove il linguaggio gestuale diventa metafora di un viaggio simbolico nelle profondità invisibili, verso il regno enigmatico e potente di Plutone.

CHAOS – Omaggio a Pollock –

L’opera è un tributo dichiarato a Jackson Pollock, maestro dell’action painting, ma filtrato attraverso una personale visione materica e tridimensionale. Le colature, gli schizzi e gli intrecci di colore, si sovrappongono in un caos orchestrato che rivendica l’energia istintiva del gesto pittorico. L’artista trasforma il piano bidimensionale in una superficie viva, spessa, densa, dove il colore non è solo pittura ma sostanza, corpo, materia.

Il fondo scuro amplifica la luminosità delle tinte, creando l’impressione di un’esplosione cromatica sospesa nello spazio. È una reinterpretazione che dialoga con Pollock senza imitarlo, spostando l’attenzione dal puro movimento alla fisicità del colore, rendendo la tela un campo di energia tattile e visiva.

HATERS GONNA LOVE THIS – Testo, identità e provocazione visiva –

L’artista parte da una frase provocatoria e ironica e la fa propria trasformandola in un’esplosione visiva di segni e colori. Ogni lettera diventa un microcosmo a sé: riempita di pattern, geometrie, contrasti e campiture vive, realizzate interamente a mano con pennarelli. Lo sfondo, un labirinto fitto di linee e forme in bianco e nero, amplifica l’impatto grafico e mette in risalto la forza cromatica delle lettere.

Il risultato è un dialogo dinamico tra il linguaggio verbale e quello visivo, dove la parola diventa immagine e il messaggio assume un’energia nuova, vibrante e diretta. Più che un semplice testo illustrato, è una dichiarazione di stile: un’affermazione colorata, costruita segno dopo segno, che rivela il piacere di disegnare e di trasformare una frase in arte visiva.

EXITUS – Fuga dagli Schemi –

L’opera si sviluppa su una scacchiera di forme regolari, simbolo degli schemi rigidi e delle regole predefinite. All’interno, riquadri colorati disposti in diagonale rompono la rigidità del fondo, suggerendo un movimento che attraversa l’ordine imposto. Al centro, un elemento circolare attira lo sguardo, come un punto di consapevolezza o di inizio del cambiamento.

L’artista nasconde un dettaglio rivelatore: un’uscita, non immediatamente visibile, che diventa metafora della possibilità di evadere da ogni sistema chiuso. È un invito a osservare oltre la superficie, a scovare la via di fuga personale e a percorrerla senza timore, lasciando che il colore guidi oltre i confini prestabiliti.

TEMPLUM – Il Tempio dei Colori

L’opera si sviluppa come una struttura architettonica verticale, ispirata alla forma di un tempio. L’asse centrale è scandito da quattro riquadri cromatici — giallo, blu, verde e rosso — che ricordano simbolicamente altari o sale dedicate agli elementi fondamentali. Ai lati, sequenze ordinate di moduli colorati e contrasti netti di bianco e nero richiamano mosaici e bassorilievi decorativi tipici delle facciate monumentali.

La rigorosa simmetria e l’alternanza ritmica delle forme conferiscono all’opera un carattere solenne, quasi cerimoniale, trasformando l’astrazione geometrica in un’architettura simbolica da osservare come fosse un luogo sacro.

Propone una riflessione sulla relazione tra ordine, percezione e struttura, collocando l’osservatore dentro un sistema visivo calibrato e intenzionale.

SPLASH, – Gesto interrotto e presenza centrale -

L’opera esplode in un vortice di gesti liberi e segni decisi, dove il colore si muove come un getto improvviso e incontrollabile. Il fondo bianco luminoso diventa il campo d’azione per schizzi e colature nere che attraversano la superficie con energia istintiva. Tra queste traiettorie si aprono fenditure di colore acceso che emergono come lampi vitali in mezzo al caos apparente.

Al centro, una forma verticale nera e solida, perno visivo, un’ancora che bilancia la forza centrifuga del gesto pittorico. “Splash” è l’istantanea di un movimento, la traccia di un’azione rapida e irriverente che trasforma il momento in immagine.

LABYRINTHUS - Labirinto Gioioso -

L’opera si sviluppa come una mappa immaginaria, un labirinto intricato ma colmo di luce e colore. Blocchi geometrici e percorsi irregolari si alternano su un fondo nero profondo, trasformando la rigidità della griglia in un gioco visivo vivace e sorprendente. I colori brillanti sembrano guidare lo sguardo come segnali luminosi lungo un tragitto da esplorare.

Ogni sezione è un piccolo mondo a sé, collegato agli altri da passaggi e connessioni che raccontano un viaggio allegro e senza paura di perdersi. Si suggerisce così l’idea che anche nei percorsi più intricati ci possa essere gioia, scoperta e meraviglia.

SALTUS - Foresta Incantata -

L’opera si apre come un sipario di colore su una foresta misteriosa e magica. Le colature verticali, dai toni vivaci, scendono come liane e fili di luce fra tronchi oscuri, creando un fitto intreccio visivo. Dal fondo emergono bagliori, la vegetazione è illuminata da una luce interiore.

Tra la fitta trama di gesti pittorici si nasconde un colibrì, pronto a rivelarsi solo a chi osserva con attenzione. Il linguaggio gestuale è trasformato in un paesaggio onirico, dove ogni sguardo può scoprire nuovi dettagli e dove il confine tra realtà e immaginazione si dissolve.

NEVER GIVE UP - Mai Arrendersi -

L’opera combina la forza di un messaggio motivante con l’impatto visivo di una composizione cromatica vibrante. La frase “Never Give Up” si svela tra geometrie oblique e campiture di colore acceso, in un mosaico contemporaneo che irradia energia.

I toni brillanti si alternano creando un ritmo visivo dinamico, mentre le linee nere spezzano e guidano lo sguardo verso il centro del messaggio. Il risultato è un manifesto visivo di determinazione, il colore diventa veicolo di forza interiore e positività.

FLOS - Fiore d’Estate -

L’opera è un tributo luminoso e gioioso ai fiori e alla vitalità dell’estate. Al centro, una corolla bianca con cuore rosso si staglia come simbolo universale di bellezza naturale. Le forme triangolari e i bordi netti creano una struttura ordinata che esalta la purezza del fiore centrale, mentre i piccoli cerchi colorati disseminati lungo i margini aggiungono un tocco ludico e dinamico.

L’insieme propone la sensazione di una giornata estiva piena di luce, energia e armonia, celebrando la natura attraverso un linguaggio inconsueto ma immediatamente riconoscibile.

OVUM - Materia Improbabile -

L’opera nasce dalla volontà di esplorare la materia al di là delle sue forme convenzionali, utilizzando materiali non comuni, elementi apparentemente estranei al linguaggio pittorico, per costruire una superficie viva e irregolare. Su questa base insolita si intrecciano fittamente colature, schizzi e stratificazioni cromatiche: viola profondo, blu elettrico, tocchi di giallo oro e lampi di bianco che attraversano la composizione come fenditure di luce.

Al centro l'energia propagata tutta intorno si interrompe bruscamente in un lago fisso e immobile, dove gli intrecci e le onde si appiattiscono acquetandosi. Il risultato è un’opera che fonde sperimentazione e gesto pittorico, rendendo la materia protagonista e il colore strumento di rivelazione.

TEMPUS VERNUM - Primavera -

L’opera è un’esplosione di luce e colore, un inno alla vitalità della primavera. Su un fondo chiaro, fitte colature e spruzzi cromatici si intrecciano come un tappeto di fiori in piena fioritura: giallo sole, verde prato, rosa e rosso di petali, blu e turchese di cieli limpidi.

La verticalità della composizione suggerisce il risveglio della natura, mentre l’energia gestuale trasmette freschezza e spontaneità. È un quadro sinestetico, in cui la primavera non è descritta ma incarnata, in cui il colore è profumo, movimento, rinascita.

CUT - Taglio col Passato -

Al centro dell’opera, una coppia di forbici in rilievo diventa il fulcro simbolico della composizione. Attorno, una danza di rossi intensi, schizzi e segni neri si muove in modo istintivo e avvolgente, in turbine di emozioni e ricordi in movimento. Il fondo chiaro fa risaltare il gesto pittorico, mentre la cornice dorata aggiunge una nota solenne, quasi celebrativa.

Le forbici, elemento concreto in mezzo all’astrazione, si fanno metafora di una scelta decisa: recidere legami, schemi e memorie per aprirsi a nuove possibilità. L’oggetto quotidiano è così trasformato in un segno di liberazione e di rinascita personale.